Rispondo con questo articolo ad uno dei miei figli che a tavola mi chiedeva informazioni su questo tema :
Il vino biologico “esiste dal marzo 2012”, da quando l’Europa ha finalmente regolamentato la possibilità di immettere sul mercato vini che portassero questa dicitura. In quella data viene creato un logo europeo da apporre in etichetta e si fissarono una serie di restrizioni nell’utilizzo di determinate pratiche enologiche e nell’impiego di sostanze durante la vinificazione.
In sintesi un vino biologico: si produce da uve biologiche, senza l’uso in vigna di concimi, diserbanti, insetticidi, e senza l’impiego di organismi geneticamente modificati. Sono consentiti solamente interventi con prodotti a base di rame e zolfo e anidride solforosa ( solfiti) con limiti ben definiti.
II vino biodinamico vuole, invece, avvicinare la coltura in vigna alle forze energetiche della natura. Si rifà ai modelli di agricoltura biodinamica espressi dal filosofo Rudolf Steiner agli inizi del ‘900 in cui si dà importanza all’equilibrio del suolo e alle forze energetiche stagionali. In sintesi si ricorre ad un limitatissimo uso di prodotti chimici ( ad esclusione di rame e zolfo), si usano estratti vegetali per rinforzare le piante ed aumentarne le autodifese . Si rispettano poi gli insetti utili e si preferiscono zone vocate per la viticultura. L’agricoltura biodinamica si basa sull’idea della natura in equilibrio. Nella pratica non vengono utilizzati concimi, fitofarmaci, diserbanti e organismi geneticamente modificati.
Si utilizzano,invece, preparati naturali , decotti e minerali, come polvere di quarzo, sempre tenendo conto delle fasi della luna e del sole; si lavora il terreno secondo metodi tradizionali come arare (con il cavallo, non con il trattore) e letamare – tutto con l’obiettivo di rigenerare e rivitalizzare il suolo. Si spruzzano le piante con infusi di ortica, camomilla, finocchio, dente di leone, valeriana e corteccia; si piantano tra le viti delle querce ed altre piante che tengono lontani i parassiti dalle viti stesse.
Il calendario lunare viene seguito anche in cantina per i travasi e l’imbottigliamento. Di solito nella vinificazione non vengono aggiunti dei lieviti esogeni e il mosto fermenta sui propri lieviti autoctoni.
Dalla viticoltura biodinamica non necessariamente si ottengono vini migliori, comunque la qualità dell’uva è sicuramente molto più alta. Sembra che i vini ottenuti da uve di agricoltura biodinamica siano caratterizzati da una grande vivacità e da un colore intenso.
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