Mo’leche e masanéte

Moleche e Masenette : di cosa parliamo? di granchi… e che granchi! e siccome molti di voi non sono veneziani partiamo dal dizionario italiano che dice così: luogo d’origine Italia, Veneto, prodotto della Laguna di Venezia a cura di 43 pescatori riuniti nella Cooperativa San Marco di Burano.

pescheria (2)

moeche

Facciamo chiarezza:

 Le masanette

masenette

Sono le femmine dei granchi comuni e vivono nei bassi fondali della laguna di Venezia.
A fine estate, inizio autunno, solo una volta l’anno, si riempiono di uova (corallo) che danno alla carne un gusto ricco e sodo. Vanno acquistate vive nelle pescherie di Venezia e dintorni.
Questa una veloce ricetta:
Lavatele con cura e a lungo in acqua, cambiandola spesso. Gettatele ancora vive in un pentolone con acqua bollente e cucinate per 7 minuti. Spegnete il fuoco e fatele intiepidire nella loro acqua. Scolatele, staccate le zampe e, con una forbicina, tagliate la il bordo esterno della corazza in modo circolare. Fatto questo dividete la parte superiore del carapace dalla parte del corpo. Appoggiatele sopra ad un piatto da portata e conditele tiepide con una salsa di prezzemolo e aglio tritati, sale, pepe e olio extravergine.
Lasciarle insaporire per almeno un’oretta e servitele fredde  accompagnate da un cucchiaio di polentina bianca.

 Le moleche

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Sono i granchi verdi, maschi delle Masenette, in fase di muta, due volte l’anno, quando, nello spazio di poche ore, nei mesi primaverili (aprile e maggio) e autunnali (ottobre a novembre), abbandonano il loro rivestimento detto carapace e si presentano tenere e molli, da cui il nome moeche= mollicce.

La muta quindi avviene due volte all’anno, in un periodo diverso dalla muta delle femmine in modo che i maschi possano proteggere le uova portate dalle femmine.

Il prezzo così alto di questo granchio è dovuto al fatto che va portato al mercato in un preciso momento: quando ha perso la corazza ma prima che il contatto con l’acqua salmastra, la ricostruisca. Come fanno i lagunari a pescarle? semplicemente pescano i granchi, li tengono in grandi ceste di vimini “ i vieri” immerse nell’acqua di mare, che poi controllano varie volte al giorno per estrarre le “moleche” da portare al mercato.

 

Ecco la ricetta:

fin da bambina ho il ricordo di questi granchi portati a casa ben vivi e vivaci ( non moribondi), lavati con cura e ripetutamente e lasciati in un catino di plastica dove li nutrivamo con un pastone di pancarré ammollato nel latte tiepido, uova, sale e formaggio grana. Le moleche ne mangiavano fino quasi a scoppiare e dopo un paio d’ore finivano il loro ultimo pasto infarinate e gettate nell’olio bollente.

Gustate appena fritte, tutte in un boccone sarà anche per voi un’ esperienza culinaria indimenticabile!

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